DA SALVATORE

piazza San Tomaso, 6
37129 Verona (vr)
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045.8030366
web Pizzeria Da Salvatore

LUNEDI chiuso
MARTEDI 12.30-14.30 e 19.00-23.00
MERCOLEDI 12.30-14.30 e 19.00-23.00
GIOVEDI 12.30-14.30 e 19.00-23.00
VENERDI 12.30-14.30 e 19.00-23.00
SABATO 12.30-14.30 e 19.00-23.00
DOMENICA 19.00-23.00

COPERTI INTERNI: 40
COPERTI ESTERNI: 10

si accetta Pos / Bancomat
si accetta Visa
si accetta MasterCard
si accetta American Express
si accetta Diners Club
cucina / piatti caldi
selezione distillati
servizio take away
servizio bar
plateatico / giardino
vini veronesi
vini italiani
locali climatizzati
accessibile handicap
parcheggio privato/adiacente
we speak english
nous parlons francais
se habla español




DA SALVATORE


Sono pochi i veronesi (e ancora meno i turisti) che, attraversando Ponte Nuovo per uscire dal centro storico ed entrare nel rione di Veronetta, quando arrivano in piazza San Tomaso percepiscono di essere su un ex isola in mezzo all’Adige; una sorta di Tiberina nostrana che nel 1895 fu cancellata creando l’attuale via Interrato dell’Acqua Morta. Un’antica area sepolcrale che in epoca romana ospitava un tempio pagano e su cui sorse una delle prime chiese paleocristiane della città. In questa piazza, al civico 6, c’è la Pizzeria Da Salvatore. Un locale storico ed alquanto apprezzato a Verona CON OLTRE CINQUANT'ANNI DI ATTIVITA'. Venne aperta nel 1961 in corso Portoni Borsari da Salvatore e poi fu passata al figlio Ivano che nel 2000 ha trasferito qui la sede. E’ disposta su un unico salone, dominato dall’ambio bancone longitudinale e da UN LUNGHISSIMO POSTER CON VECCHIE IMMAGINI in bianco e nero legate alla pizza che omaggiano personaggi famosi (Antonio De Curtis, Sofia Loren, Vittorio De Sica, Massimo Troisi) e la tradizione napoletana. Assai limitato il numero dei tavoli, una ventina in tutto, ma ognuno è una vera e propria opera d’arte, realizzata dallo scultore Giovanni Marconi utilizzando una speciale resina trasparente e prodotti legati alla ristorazione come forchette, coltelli, tappi e lattine, tazzine e chicchi di caffè e tovaglioli. Sull’altra parete un bel dipinto in stile pop art del pittore Francesco Rubino, che raffigura una bottiglia di Campari.

Nel listino ci sono pizze classiche e pizze particolari, con verdure, funghi scelti e panna. Ci sono anche focacce genovesi, insalatone, uova al tegame, piatti freddi e caldi, che però sono richiesti per lo più a pranzo dagli abitué in cerca di varianti sul tema ottima cucina. ANDARE DA SALVATORE SIGNIFICA MANGIARE UNA PIZZA FEDELE ALLA TRADIZIONE NAPOLETANA, con diametro ridotto e spessore notevole, superlativamente buona. Impasto e cottura perfetti, ingredienti abbondanti e di ottima qualità. Assolutamente da provare la Calvetti, con pomodoro, mozzarella, ricotta, prosciutto cotto a fine cottura e formaggio grana. Ottima anche la Boscaiola, con pomodoro, mozzarella, porcini, finferli, champignons e brise. Particolari la Mugnaia (con pomodoro, mozzarella, cipolla, panna e formaggio grana) e la Spannata (con pomodoro, mozzarella, prosciutto cotto, brise, panna e formaggio grana). E poi la Rustica, con pancetta finferli e salsiccia dolce, la Parigina, con spinaci e brie, e varie altre con pecorino sardo, guanciale, capocollo, olive greche, provola e ricotta affumicata. Impossibile citarle tutte, meglio passare e provarle di persona. Di gran livello anche i dessert, di pasticceria e fatti in casa.

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