I DIECI GIORNI CHE SCONVOLSERO



dal 28 ottobre al 21 novembre 2017 in Sala Convegni del Palazzo della Gran Guardia si terrà la rassegna cinematografica I DIECI GIORNI CHE SCONVOLSERO UN SECOLO (La Rivoluzione d'Ottobre al Cinema) organizzata dal Verona Film Festival del Comune di Verona in collaborazione con l'associazione Conoscere Eurasia, con il sostegno di AGSM e Amia. La Rivoluzione d'Ottobre del 1917, di cui quest'anno ricorre il centesimo anniversario, è stato uno di quegli eventi storici che sono divenuti tra le maggiori fonti d'ispirazione per autori cinematografici di tutto il mondo. Troppo drammatici gli eventi di quei giorni, troppe le conseguenze che essi ebbero in Russia e fuori della Russia, troppe e troppo profonde le emozioni, le speranze e le rabbie, le illusioni e le disillusioni messe in moto "nei dieci giorni che sconvolsero il mondo" - come li aveva subito battezzati lo scrittore americano John Reed, testimone in diretta della Rivoluzione, a cui fa riferimento il titolo di questa retrospettiva - perché sfuggissero alle antenne creative degli artisti del cinema. La rassegna - che comprende film di finzione, sceneggiati televisivi, documentari di propaganda, cortometraggi, esperimenti di video arte e animazione - percorre un doppio tragitto: uno interno alla Russia, prima come URSS e poi come Federazione Russa, che va dal 1918 al 2015, e l'altro tutto esterno, in vari Paesi del mondo: dagli Stati Uniti alla Germania, dalla Polonia al Regno Unito, dall'Ungheria alla Finlandia, dalla Francia all'Italia. Nel primo percorso è possibile cogliere la trasformazione del modo di approcciarsi alla lettura dei fatti rivoluzionari nel corso del tempo. 
 
Si va così dalla foga propagandistica dei primi documentari di Dziga Vertov alle sperimentazioni dell'Avanguardia Russa di Ejzenštejn, Pudovkin, Dovženko o Barnet della fine degli anni Venti, in perenne ricerca di un nuovo linguaggio per esprimere un mondo nuovo; dalla rigida ideologia del realismo sovietico, imposto autoritariamente dalla metà degli anni Trenta per chiudere ogni forma di sperimentazione, al silenzio del culmine dello stalinismo, in cui solo il ruolo svolto da Stalin poteva eventualmente essere messo in scena; dalle timide aperture dell'era krusheviana, dopo la morte di Stalin, al ritorno delle censure nel periodo brezneviano. Si giunge, infine, all'oggi, con le riletture critiche susseguenti alla fine dell'Unione Sovietica. Nel secondo percorso, che temporalmente va dalla fine degli anni Venti al primo decennio del Duemila, si può cogliere il meccanismo ambivalente di fascinazione/repulsione del mondo occidentale e come ogni autore porti all'interno del suo film il proprio retroterra culturale e la visione del tempo in cui è stata girata l'opera. Come sempre, infatti, il cinema che affronta argomenti storici racconta più del tempo in cui è stato realizzato che del tempo scelto come oggetto della narrazione. Un momento importante dell'iniziativa sarà il simposio italo-russo, dal titolo Rivoluzione. Terrore. Libertà., che si terrà venerdì 3 novembre nella Sala Montanari della Società Letteraria, con la partecipazione di eminenti storici italiani e russi, tra cui Luciano Canfora, Sergio Romano, Vadim Polonskiy e Vladimir Buldakov. Da segnalare la presenza a Verona, sabato 4 novembre, di uno dei più grandi registi russi di ogni tempo, Andrej Končalovskij, per presentare il suo film Siberiade, con cui nel 1978 raccontò in quattro parti le vicende lungo oltre mezzo secolo di uno sperduto villaggio siberiano, emblema di tutta la Russia. 
 
 
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