PERSONALE DI EMIL LUKAS



dopo il grande consenso di critica e pubblico riscontrato dalla mostra The End of Utopia, inaugurata a Venezia lo scorso maggio, in concomitanza con la biennale, Studio la Città dedica ad Emil Lukas una mostra personale, negli spazi della galleria Studio La Città sino al 18 novembre. Questa non sarà solo l’occasione per ammirare i suoi lavori più recenti, ma permetterà  a  coloro  che  non  hanno avuto modo di visitare l’esposizione veneziana, di ripercorrere attraverso una serie di opere significative, l’esposizione allestita a Palazzo Flangini. Lukas è un artista che lavora con grande inten- sità e creatività sul concetto di gravità e modificazione naturale dei materiali che utilizza: è questo il caso dei piccoli gessi bianchi e dei più recenti Puddles. Ma la sua ricerca ‘gioca’ ora anche con la percezione individuale come nel caso della grande scultura impact lens e dell’ulteriore sviluppo di quella serie di lavori realizzati con la trama di fili colorati su telai – Curtain – che ora interagiscono con l’intuizione prospettica. La maggior parte dei lavori prodotti da Lukas ruota attorno ad un unico concetto base: cambiamenti impercettibili di un lavoro minuzioso generano grandi sfide percettive. Quello che l’occhio intuisce ad un primo sguardo è solo una delle sfaccettature che l’opera cela in realtà ad una visione più attenta.
 
Per citare un passo tratto dal testo di Luca Massimo Barbero, pubblicato sul catalogo della mostra The End of Utopia: l’agire esatto, quasi ossessivo, crea lo splendore effettivo della visione. Nel respiro della luce (causata dall’opacità e dal restringersi dello spazio libero) i Fili attraggono come luoghi di percezione, nuove soglie a cui tendere lo sguardo. In un tempo in cui tutto il guardare viene utilizzato solamente per “riconoscere” qui, insieme vi è molto da percorre e scoprire con lo sguardo. Tra le novità, Lukas proporrà in mostra una nuova serie di Pillows. In queste piccole sculture in gesso, è la più piccola quantità di intonaco, aggiunto o sottratto allo stampo (in questo caso una borsa in plastica) a modificarne la forma o, per dirla con l’artista, la “postura” responsabile della “personalità del lavoro” e quindi della percezione che lo spettatore ha di esso. Oltre a questi, sarà di grande impatto visivo l’imponente scultura impact lens, formata da 650 tubi in alluminio assemblati tra loro in una sorta di gigantesca lente. Qui la parola chiave è gaze, ovvero sguardo: attraverso i tubi saldati uno di fianco all’altro, la scultura concava è quasi iridescente e permette una visione che si sposta a seconda dei movimenti dello spettatore, coinvolto attivamente nella fruizione dell’opera.
 
>> INGRESSO LIBERO; la galleria è aperta da martedì a sabato. orario 09.00/13.00 e 15.00/19.00
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