PAGLIACCI



ore 15.30: quest’oggi nell’ambito della Stagione Lirica invernale 2016/17, la Fondazione Arena di Verona, mette in scena PAGLIACCI, damma in un prologo e due atti di Ruggero Leoncavallo su libretto di Ruggero Leoncavallo. Rappresentazione con l’Orchestra e il Coro della Fondazione Arena; allestimento della Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari. Direttore d'Orchestra Valerio Galli, regia Marco Bellocchio, scene e luci Giovanni Carluccio, maestro del Coro Vito Lombardi. (TRAMA) La rappresentazione inizia a sipario calato, con un baritono che, dopo un'introduzione strumentale, si presenta al proscenio come Prologo, fungendo da portavoce dell'autore ed enunciando i principi informatori e la poetica dell'opera. La piccola compagnia teatrale itinerante composta dal capocomico Canio, dalla moglie Nedda e dai due commedianti Tonio e Beppe giunge in un paesino del sud Italia per inscenare una commedia. Canio non sospetta che la moglie, molto più giovane, lo tradisca con Silvio, un contadino del luogo, ma Tonio, fisicamente deforme, che ama Nedda e ne è respinto, lo avvisa del tradimento. Canio scopre i due amanti che si promettono amore, ma Silvio fugge senza essere visto in volto. L'uomo vorrebbe scagliarsi contro la moglie, ma arriva Beppe a sollecitare l'inizio della commedia perché il pubblico aspetta. Canio non può fare altro, nonostante il turbamento, che truccarsi e prepararsi per lo spettacolo. Dopo un intermezzo sinfonico, Canio/Pagliaccio impersona appunto un marito tradito. La realtà e la finzione finiscono col confondersi ed egli riprende il discorso interrotto poco prima, rinfacciando a Nedda/Colombina la sua ingratitudine e dicendole che il suo amore è ormai mutato in odio per la gelosia. La donna, intimorita, cerca prima di mantenere un tono da commedia, ma poi, minacciata, reagisce con asprezza. Beppe vorrebbe intervenire, ma Tonio, eccitato dalla situazione, di cui è responsabile con la sua delazione, glielo impedisce, mentre gli spettatori, dapprima a loro volta attratti dalla trasformazione della farsa in dramma, comprendono troppo tardi che ciò che stanno vedendo non è più finzione. Di fronte al rifiuto di Nedda di dire il nome del suo amante, Canio accoltella a morte lei e poi Silvio, presente tra il pubblico e accorso sul palco per soccorrerla.
 
>> BIGLIETTO platea e palchi 60,00 euro; galleria 38,00; 2° galleria 28,00. BIGLIETTO RIDOTTO platea e palchi 50,00/20,00; galleria 32,00/15,00; 2° galleria 23,50/10,00. PREVENDITE presso il circuito Geticket, la biglietteria del Teatro Filarmonico in via dei Mutilati 4k e la biglietteria della Fondazione Arena in via Dietro Anfiteatro 6/b. 
>> REPLICHE 22.01.2017 (15.30); 24.01.2017 (19.00); 26.01.2017 (ore 20.00); 29.01.2017 (15.30); 31.01.2017 (19.00) e 02.02.2017 (ore 20.00)
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