TOSCA (95° Festival Areniano)



21.00: questa sera, nell’ambito del 95° festival areniano, la Fondazione Arena di Verona mette in scena TOSCA, melodramma in tre atti di Giacomo Puccini da un libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Rappresentazione con l’Orchestra, il Coro e il Corpo di Ballo della fondazione Arena di Verona; regia di Hugo de Ana. Il libretto deriva da La Tosca di Victorien Sardou, un dramma teatrale ad una cui rappresentazione Giacomo Puccini assistette agli inizi del 1889, rimanendone molto colpito.
 
LA TRAMA (ATTO I°): Angelotti, ex console della Repubblica Romana, evade di prigione e si rifugia in una chiesa, dove sua sorella (la marchesa Attavanti) ha nascosto abiti femminili per travestirlo. Ma la nobildonna, senza saperlo, è stata ritratta in un dipinto di Mario Cavaradossi, che riconosce Angelotti e si offre di aiutarlo; i due vengono interrotti dall'arrivo di Tosca che, riconoscendo la marchesa dipinta, fa una scenata a Mario che riesce a congedarla con fatica. Angelotti esce dal nascondiglio e Mario lo indirizza alla sua villa di campagna. Arriva Scarpia, capo della polizia papalina che, cercando Angelotti, sospetta subito di Mario. Per smascherarlo coinvolge Tosca, mostrandolgi un ventaglio appena rinvenuto; la donna, temendo una relazione tra Mario e la marchesa, giura di ritrovarli, seguita da Scarpia. (ATTO II°) Mario viene arrestato e, visto il suo rifiuto di rivelare il nascondiglio di Angelotti, viene torturato. Giunge Tosca che, stremata dalle grida di Mario, confessa il nascondiglio dell'evaso: il pozzo del giardino della villa di Cavaradossi. Mario viene condannato a morte e Tosca, disperata, promette di donarsi a Scarpia se egli libererà il suo amato. Scarpia finge di accettare e illude Tosca che i fucili saranno caricati a salve, ma terminato il salvacondotto che permetterà agli amanti di raggiungere Civitavecchia, e avvicinatosi per riscuoterne il pagamento viene accoltellato da Tosca. (ATTO III°) È l'alba. In lontananza un giovane pastore canta una malinconica canzone in romanesco. Sui bastioni di castel Sant'Angelo, Mario è pronto a morire e inizia a scrivere un'ultima lettera d'amore a Tosca. La donna arriva inaspettatamente e spiega a Mario di essere stata costretta ad uccidere Scarpia. Lo informa quindi della fucilazione simulata e, scherzando, gli raccomanda di fingere bene la morte. Ma Mario viene fucilato veramente e Tosca, sconvolta e inseguita dai poliziotti che hanno trovato il cadavere di Scarpia, si getta dagli spalti del castello.
 
>> REPLICHE il 05.08.2017; 10.08.2017; 17.08.2017; 22.08.2017 e 25.08.2017
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