PALAZZO CANOSSA
corso Cavour, 44
37121 Verona (vr)
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PALAZZO CANOSSA


Situato lungo Corso Cavour, a pochi passi dalla fortezza di Castelvecchio, è il palazzo privato più bello di Verona. Una favolosa dimora, che nell'ottocento offri ospitalità agli uomini più importanti d'Europa, tra cui Napoleone Bonaparte, lo zar Alessandro, gli imperatori Francesco, Ferdinando e Francesco Giuseppe.

Al civico 44 di Corso Cavour, lungo il lato del viale che è rivolto verso il fiume e accarezza il trecentesco maniero degli Scaligeri si trova il palazzo privato più conosciuto, e forse anche più bello, di Verona: Palazzo Canossa. Venne fatto costruire tra il 1530 ed il 1537 dall'omonima famiglia, che nel veronese era arrivata agli inizi del quattrocento e che, dopo un secolo di paziente attesa e crescenti fortune, desiderava una suntuosa magione in grado di esprimere potere e di accrescere il proprio prestigio. Realizzarla era un dovere a cui adempie Ludovico di Canossa, già vescovo di Bayeux e nunzio pontificio in Francia, che si affida al genio architettonico di Michele Sanmicheli. NEL CORSO DEL CINQUECENTO FU DECORATO DAI MIGLIORI PITTORI VERONESI (Battista del Moro, Bernardino India e Paolo Veronese tra gli altri), nel seicento ingrandito con l'aggiunta delle due ali rivolte verso il fiume e nel settecento coronato da una balaustra con statue mitologiche. Nell'ottocento offri ospitalità agli uomini più importanti d'Europa, tra cui Napoleone Bonaparte, lo zar Alessandro I di Russia, gli imperatori austriaci Francesco, Ferdinando e Francesco Giuseppe. E' un capolavoro del Sanmicheli che abilmente ha superato il medioevale concetto di palazzo fortezza, chiuso e munito di ostili torri, creando una dimora signorile ed elegante, aperta alla luce ed ai giochi di chiaroscuro. L'ingresso al pian terreno si apre su un atrio che conduce al cortile affacciato sull'Adige. E' rivestito in bugnato liscio e presenta tre fornici (grandi aperture ad arco) affiancati da due finestroni per ogni lato, che si ripetono più piccoli nel successivo piano intermedio; particolarmente notevole il portale interno, ornato con finissimi rilievi di armi e trofei.

Nel piano nobile, un ordine di binati pilastrini corinzi scandisce le grandi finestre con arco a volta e le minute aperture del mezzanino superiore, dando un senso di profondo equilibrio e simmetria all'intero edificio. Più in alto è presente una splendida BALAUSTRA DI CORONAMENTO, ORNATA CON OTTO STATUE MITOLOGICHE; sebbene si tratti di un'aggiunta del XVIII secolo, necessaria per celare la sopraelevazione che era stata effettuata nel grande salone delle feste, essa si inserisce felicemente nella facciata e ne aumenta l'originalità. Varie sono anche le opere d'arte che durante gli anni furono ospitate nel palazzo, e che oggi purtroppo sono andate perdute. Tra queste è d'obbligo ricordare il famoso quadro di Raffaello "la Madonna della Perla", ceduto nel 1604 ai Gonzaga di Mantova ed oggi conservato presso il Museo del Prado di Madrid e lo splendido affresco del Tiepolo che ornava il salone del piano nobile, quella "Apoteosi di Ercole" che è stata distrutta a causa dei bombardamenti che colpirono Verona durante la seconda Guerra Mondiale. Nella prima metà del cinquecento dall'estro di Michele Sanmicheli nacquero altri palazzi, che ancor'oggi impreziosiscono la città come gemme sul collo d'una gran dama: palazzo Bevilacqua, oggi sede dell'istituto Pindemonte e situato anch'esso lungo corso Cavour (19); l'elegante palazzo Honorij Malfatti di piazza Brà (16) e il grande palazzo Pompei in lungadige Porta Vittoria (9), che ospita la sede del Museo Civico di Storia Naturale di Verona.

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