MUSEO DI STORIA NATURALE
Lungadige Porta Vittoria, 9
37129 Verona (vr)
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045.8079400
web Museo Storia Naturale

GIORNO DI CHIUSURA
lunedi tutto il giorno

ORARI DI APERTURA
09.00/17.00; weekend 14.00/18.00

MUSEO DI STORIA NATURALE


Il Museo Civico di Storia Naturale di Verona conserva interessanti collezioni scientifiche e naturalistiche acquisite dalla municipalità scaligera nel corso di svariati secoli. Dal 1926 ha sede nel cinquecentesco Palazzo Lavezzola Pompei, capolavoro rinascimentale dell'architetto veronese Michele Sammicheli.

Gravemente lesionato durante la seconda guerra mondiale è stato definitivamente riaperto al pubblico nel 1965. Nelle sue sale espositive, organizzate nelle sezioni di Botanica, Geologia e Paleontologia, Preistoria e Zoologia, è raccolto un patrimonio di eccezionale importanza e ricchezza che permette di capire l'evoluzione del nostro pianeta e di conoscere meglio la natura di ieri e di oggi. In esso sono esposte ricche collezioni zoologiche ed eccezionali reperti come i numerosi fossili provenienti da Bolca e gli oggetti preistorici rinvenuti in alcune palafitte sul lago di Garda. Le sale espositive del Museo, ognuna contrassegnata da un numero romano e dedicata ad un benemerito studioso veronese o veneto, sono "anticipate" da un grande atrio ed un monumentale cavedio, destinati ad accogliere mostre temporanee su argomenti scientifici, di attualità generale o specifici di una regione. Nella prima sala sono esposti FOSSILI provenienti dal celebre giacimento di Bolca (comune montano in provincia di Verona) nei cui dintorni da secoli vengono alla luce resti perfettamente conservati della flora e della fauna dell'Eocene inferiore. Il visitatore si rende conto della vita animale e vegetale che animava, 50 milioni di anni fa, queste zone che erano ricoperte da un mare poco profondo, con isole e lagune tropicali. La sala seguente è dedicata ai MINERALI ed impostata secondo criteri eminentemente didattici. Nella terza sala, appendice logica della precedente, viene trattato l'argomento delle ROCCE, con l'esposizione e l'illustrazione dei principali tipi che costituiscono la parte più superficiale della crosta terrestre. Per raggiungere le altre sale si deve percorrere fino alla sommità la scala centrale, alle cui pareti è esposto un campionario dei famosi marmi veronesi. Alla base della scala è situata una bassa vetrina orizzontale: in una lastra di "pietra di Prun" è conservato un rarissimo esemplare di grande testuggine marina, proveniente dai livelli del Cretaceo superiore (circa 70 milioni di anni fa) in un eccezionale stato di conservazione.

La sala IV è quella SISTEMATICA, a dare il benvenuto in essa è un variopinto pannello posto di fronte a chi entra con le regioni zoogeografiche terrestri, "ricamato" di tante farfalle messe sulle zone da esse abitate. Nella V sala sono presenti i CARNIVORI, terrestri e marini; nella VI i Roditori, di montagna, pianura e zone desertiche; nella VII gli esemplari di Mammiferi più evoluti, i PRIMATI. La sala VIII è dedicata alla storia del naturalismo veronese e vi sono esposti alcuni tra gli oggetti più curiosi ed antichi del Museo, provenienti dalle collezioni di oggetti naturali, strumenti scientifici, attrezzature da laboratorio, curiosità esotiche e materiali archeologici, costituitesi fin dal XVI secolo a Verona. La IX sala, ACQUA TERRA e ARIA, mostra gli adattamenti degli animali nei diversi ambienti che compongono il nostro pianeta e ripercorre le vicende evolutive che hanno portato alla conquista delle acque, della terraferma e dell'aria. La sala seguente è dedicata agli INSETTI, gli esseri viventi più numerosi sulla terra. La sala XII e l'attigua saletta XIII costituiscono un lungo salone nel quale è trattato il tema della GEOLOGIA STRATIGRAFICA, ovvero quella branca della geologia che si prefigge di datare le formazioni rocciose depositatesi nel tempo sulla superficie della Terra. Nella sala XIV (del QUATERNARIO) sono protagonisti gli elefanti, l'orso delle caverne, il leone delle caverne, il cervo, il bisonte e il cavallo. In essa è conservato il cranio di un mammut rinvenuto nel deposito quaternario di Quinzano, a pochi chilometri dal centro di Verona. Nella sala XV sono esposti, in ordine sistematico, i corpi fruttiferi delle più comuni specie di funghi esistenti in Italia. Nella XVI è trattato l'argomento della PREISTORIA in generale; le origini della specie umana, dai più remoti tempi del Paleolitico inferiore fino all'epoca dei metalli, al limite cioè della storia documentata dell'Uomo. L'ultima sala del Museo, la XVII, è dedicata alla PREISTORIA VERONESE, con esposizione in ordine cronologico dei vari ritrovamenti. All'interno del Museo è presente la più ricca biblioteca scientifica della città. Comprende tutto l'arco delle discipline naturalistiche, annoverando migliaia di volumi e riviste provenienti da tutto il mondo. Destinata con le sue pubblicazioni specialistiche soprattutto agli studiosi, è dispone anche di numerose opere generali e a carattere divulgativo, ed è consultabile da chiunque.

Le informazioni contenute nel presente articolo sono state estratte, con riduzione e adattamento, dal volume Guida al Museo Civico di Storia Naturale (G. Vesentini) edito dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Verona.

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