BUFFALO BILL a VERONA


Buffalo Bill è il soprannome del colonnello americano William Frederick Cody (1846-1917), che durante la sua vita avventurosa e spericolata seppe creare attorno alla sua persona un mito. Giovanissimo corriere del Pony Express, Cody fu esploratore al servizio del generale Custer, combattente nella Guerra di Secessione e leggendario cacciatore di bufali. Medaglia d'Onore del Congresso, nel 1883 fondò il Wild West Show, un grandioso spettacolo itinerante con cui attraversò Stati Uniti ed Europa.

William Frederick Cody nacque in una fattoria dell'Iowa nel 1846. In seguito alla morte del fratello maggiore, nel 1853 la sua famiglia si trasferì nel Kansas, dove però fu vittima di un pesante clima persecutorio a causa delle posizioni anti-schiaviste del padre. Questi, infatti, morì nel 1857 per le conseguenze di un pugnalamento subito dopo aver tenuto un discorso contro lo schiavismo. All'età di quattordici anni il giovane William divenne uno dei corrieri a cavallo del Pony Express. Nel 1863, dopo la morte della madre, si arruolò nel 7° Cavalleggeri del Kansas e PRESE PARTE ALLA GUERRA CIVILE AMERICANA CON GLI STATI DELL'UNIONE. Durante una sosta al campo militare di St. Louis conobbe l'italoamericana Louisa Frederici, che diventò sua moglie nel 1866 e dalla quale ebbe quattro figli. Dopo la fine della guerra e fino al 1872, William Cody venne impiegato come guida civile dall'esercito statunitense e come cacciatore di bisonti per conto della Pacific Railway Company. Il suo compito era quello di rifornire di carne fresca gli operai addetti alla costruzione della grande ferrovia transamericana e lo fece con risultati talmente impressionanti da ricevere quel famoso soprannome (Buffalo Bill) che poi lo accompagnò durante tutto il resto della vita. Dal 1872 si dedicò alla politica, diventando Deputato nello stato del Nebraska, e al teatro, dove per una decina d'anni interpretò se stesso in una fortunata serie di spettacoli scritti da Ned Buntline. NEL 1883 FONDO' IL WILD WEST SHOW, UN GRANDE CIRCO ITINERANTE di cui facevano parte audaci cowboys, indiani selvaggi e tiratori scelti. Esibitosi nelle principali città degli Stati Uniti, Buffalo Bill venne tre volte in Europa per altrettante trionfali tournée: nel 1887, 1890 e 1906. Quello che attraversò il vecchio continente era uno spettacolo grandioso, per il cui trasporto erano necessari cinque treni speciali. Le cronache raccontano che “gli sguardi della folla si rivolsero con curiosità vivissima sulle pellirosse, le quali fecero il loro ingresso galoppando vertiginosamente intorno alla pista, ed emettendo grida altissime e disordinate”. 

Uno show in grande stile nel quale si potevano ammirare le prodezze dei cowboys, gli assalti degli indiani alle diligenze e le usanze di quel popolo, che ebbe come special guest il capo indiano Toro Seduto, oltre a Calamity Jane, Wild Bill Hickock e l’infallibile tiratrice Annie Oakley. Nel 1890, nonostante il successo, partecipò con il grado di colonnello alle operazioni militari contro i Sioux che aveva già combattuto nel 1876. William Cody morì nel 1917, all'età di 71 anni, e da allora riposa sulla Lookout Mountain in Colorado. Il Wild West Show di Buffalo Bill venne due volte a Verona, in occasione della seconda e della terza tournée europea. Le esibizioni nella nostra città del 14 E 15 APRILE 1890 EBBERO COME CRONISTA LO SCRITTORE EMILIO SALGARI, all’epoca giovane collaboratore del quotidiano locale. Le descrive come “uno spettacolo interessantissimo sotto tutti i rapporti” nel quale non vengono mostrati “dei cavallerizzi che galoppano stando in piedi o degli artisti che eseguiscano salti mortali o gran volte” ma “uno spettacolo reale, vero della prateria americana raffigurante i quadri più importanti della vita selvaggia del Grande Ovest cogli usi e i costumi di quelle popolazioni”. Uno Salgari entusiasta, che riceve gli applausi dell’intero anfiteatro quando si offre volontario per salire su una diligenza durante un attacco simulato dei selvaggi indiani. I giornali dell'epoca raccontano che i treni del Wild West Show, lunghi quasi un chilometro, arrivarono alla stazione di Porta Vescovo nella notte e che in poche ore fu realizzato un tendone in Arena capace di contenere 12mila posti a sedere; nell'adiacente piazza Cittadella fu sistemato un grande accampamento nel quale alloggiarono i 500 cavalli e gli 800 uomini dello staff. La città e gli spettatori arrivati con ogni mezzo dalle campagne furono conquistati dal leggendario Buffalo Bill "in groppa al suo mitico cavallo grigio, con i lunghi capelli brizzolati, l'alta statura e il pizzo".

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